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In Italia, così come nella maggioranza dei Paesi del mondo occidentale, le malattie cardiocircolatorie rappresentano la principale causa di invalidità e di morte: quasi la metà dei decessi che si verificano sono da attribuire a malattie del cuore e delle arterie.
Queste malattie si sviluppano lentamente, ma le loro conseguenze possono essere davvero gravi per la salute e per la vita; un esempio su tutti: l'infarto. Curare le conseguenze di tali malattie, una volta che esse si sono manifestate, può non essere facile. E' pertanto importante cercare di prevenirle.
Studi eseguiti in tutto il mondo ci dicono che sono numerosi i fattori che contribuiscono all'aumento delle malattie cardiocircolatorie. Non esiste, cioè, un solo fattore principale che causi queste malattie. E' pertanto evidente che più fattori di rischio si possiedono, maggiori sono le probabilità di ammalarsi. Analizziamo quindi, qui di seguito, i fattori coinvolti nel rischio cardiovascolare:
Consultare il proprio medico di fiducia per approfondimenti o maggiori informazioni.
L'età ed il sesso agiscono in modo indipendente. Non sono cioè un fattore riguardo al quale possiamo agire direttamente. Più invecchiamo più si diventa suscettibili a presentare una malattia di cuore. Gli uomini, inoltre, hanno una probabilità di malattie cardiache da 3 a 5 volte maggiore delle donne, specialmente prima dei 50 anni.
Chi ha avuto dei diretti familiari vittime di un attacco di cuore o morti improvvisamente prima dei 55 anni, ha un rischio elevato di presentare a sua volta problemi di cuore.
E' evidente, come dicevamo inizialmente, che non possiamo fare molto riguardo all'età ed al sesso, o su quanto sia successo a noi o a nostri parenti in passato. Ma il sapere di essere ad alto rischio a causa di tali fattori potrebbe essere la spinta giusta ad un maggiore impegno verso quei fattori che invece possiamo controllare.
Il tuo rischio di malattie cardiovascolari è più alto se alcuni dei tuoi familiari diretti ne soffrono. Ricorda anche che alcune malattie quali l'ipertensione, l'ipercolesterolemia, il diabete possono essere su base familiare. La familiarità positiva per tali malattie deve spingerti a ridurre in modo più intensivo il rischio legato ai "attori modificabili" - quelli sui quali puoi agire volontariamente - legati alle abitudini di vita. Se necessario, è possibile intervenire sul controllo del rischio anche mediante l'assunzione di farmaci.
Il fumo aumenta in modo significativo il rischio di morte causato da gravi malattie.
Infarto
Ictus cerebrale
Cancro polmonare
Bronchite ed enfisema
Anche le persone esposte al fumo degli altri - nel posto di lavoro o a casa - hanno un rischio più alto dei non fumatori. Le persone che smettono di fumare - indipendentemente da quanto tempo si era fumatori e quanto si è fumato in precedenza - riducono rapidamente il rischio di malattie cardiache fatali. In circa tre anni il tuo rischio si abbassa ai livelli di quello di un non-fumatore.
Se non fumi, non iniziare! Se fumi, smetti ora!
Alla tua Unità Sanitaria Locale puoi trovare tutte le informazioni a riguardo, che potranno maggiormente aiutarti ad abbandonare questa malsana abitudine.
L'aumento della pressione arteriosa, cioè l'ipertensione, è presente in circa 25 persone su 100 della nostra popolazione. Gli individui sovrappeso e quelli che hanno familiari ipertesi, le donne in menopausa o che assumono contraccettivi orali hanno un rischio più alto di soffrire di ipertensione. L'ipertensione fa sì che il cuore debba lavorare più del normale, in tal modo si sottopongono sia il cuore che le arterie ad uno stress maggiore.
L'ipertensione di solito non dà sintomi. L'unico modo per sapere se si soffre di pressione alta è di misurarla. Si considera alta una pressione superiore a 140 (pressione massima)/95 (pressione minima). L'ipertensione aumenta il rischio di importanti malattie:
Ictus
Infarto
Malattie renali
Malattie oculari
Oltretutto, l'aumento della pressione arteriosa spesso non causa disturbi. Per questo motivo, come dicevamo, il modo migliore per sapere se la propria pressione è alterata o normale è di controllarla.
L'aumento della pressione può danneggiare la parete arteriosa favorendo l'arteriosclerosi. La terapia riduce la frequenza di ictus cerebrale e di cardiopatia ischemica. Gli obiettivi di una riduzione della pressione arteriosa sono di ripristinare dei valori, all'incirca, di 140 o meno per la massima, 85-90 o meno per la minima.
E' possibile tenere bassa la pressione arteriosa mantenendo un peso adeguato, mangiando cibi poveri di grassi e di sale e ricchi di fibre. Tra le altre precauzioni raccomandabili: una alimentazione con apporto adeguato di calcio, una regolare attività fisica (fare, ad esempio, delle lunghe passeggiate). Se necessario, anche in questo caso, è possibile ricorrere ai farmaci, prescritti in accordo con il proprio Medico di fiducia.
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